ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE NEL SISTEMA DI PROTEZIONE PER RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI
Daniela Di Capua, Monia Giovannetti
I NUMERI DEL SISTEMA SPRAR
Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è composto da una rete strutturale di enti locali che, accedendo al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (FNPSA), realizzano progetti di accoglienza integrata destinati a richiedenti protezione internazionale, rifugiati, titolari di protezione sussidiaria e umanitaria
e minori stranieri non accompagnati, interagendo e cooperando insieme a numerose realtà del terzo settore presenti sul territorio.
Nel corso degli anni lo SPRAR ha conosciuto numerosi ampliamenti come conseguenza della situazione geopolitica principalmente del Medio Oriente e del continente africano e, quindi, dei flussi provenienti da tali aree e diretti verso l’Italia e l’Europa; ampliamenti realizzati grazie a finanziamenti straordinari stanziati dal Ministero dell’interno o messi a disposizione attraverso progettazioni mirate (ad esempio le risorse Otto per Mille).
L’incremento dei posti e degli accolti dal momento dell’avvio del Sistema sino al 2011 è stato contenuto
ma progressivo, mentre è aumentato esponenzialmente dal 2012 al 2016. Se nel 2003 lo SPRAR contava su 1.365 posti dislocati sul territorio nazionale, nel 2008 i posti sono diventati 4.388 e, a seguito dei consistenti sbarchi
legati alla cosiddetta Emergenza Nord Africa, sono giunti a oltre 10.000 nel 2013. In particolare, un punto di snodo è stato il 2011, caratterizzato dallo scoppio delle cosiddette Primavere Arabe in tanti Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, che ha prodotto un forte esodo verso le coste europee di persone provenienti principalmente
da Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Iraq e Siria. Tale situazione, unita all’esigenza interna di dar vita ad un sistema nazionale unico, flessibile e in grado di dare risposte strutturali ai bisogni emergenti, ha portato il Ministero dell’interno a predisporre numerosi allargamenti della rete SPRAR, fino a stabilire, con il decreto ministeriale del
17 settembre 2013, il finanziamento di 16.000 posti per il triennio 2014/2016, a cui si sono aggiunti nel corso dell’anno ulteriori ampliamenti.