Nulla sarà più come prima?
Intervista a Patrizio Bianchi, a cura di Giancarlo Cerini
Giancarlo Cerini: Nel documento elaborato dalla Commissione da lei presieduta, che ho avuto modo di leggere, ma che non è stato reso pubblico, si cerca di coniugare le
proposte per una ripartenza in tutta sicurezza della scuola italiana dopo la pandemia da Covid-19, con una visione ampia sul futuro della scuola e dell’istruzione nel nostro Paese. Alla luce di quanto sta avvenendo in questi mesi, gli obiettivi presenti nel documento si stanno realizzando? La scuola come sta affrontando il nuovo anno scolastico? Alla ricerca di una ‘normalissima’ normalità o curiosa di poter approfittare della nuova situazione per proporre qualche innovazione nelle nostre routine scolastiche? E le decisioni politiche, parlamentari, ministeriali, sindacali stanno agevolando questo cambiamento?
Patrizio Bianchi: Il Comitato degli esperti che ho avuto l’onore di coordinare, che ha sviluppato una riflessione a sostegno dell’Amministrazione, aveva avuto il mandato di rispondere a diverse questioni sulla riapertura a settembre e su varie altre, per delineare un percorso di innovazione del sistema educativo da realizzarsi in un più lungo
periodo. Per questo abbiamo inquadrato i precisi e concreti suggerimenti per la riapertura in una prospettiva che potesse porre la scuola italiana nelle condizioni di affrontare le sfide di questo nuovo mondo globale, digitale, incerto e complesso.