Autocertificazione obbligatoria per i privati? Un miraggio!
Liliana Palmieri
L’autocertificazione è un tema sicuramente datato; istituto che muove i primi passi verso la metà degli anni ’50 (d.P.R. n. 678/1957, recante “Nuove norme sulle documentazioni amministrative e sulla legalizzazione di firme”), riceve nuovo impulso con la celeberrima legge n. 15/1968.
È stata una battaglia trascinatasi inutilmente per decenni con scarsi risultati; infatti, oggi, dopo oltre 50 anni di vita, l’autocertificazione, come molte delle misure semplificative in materia di documentazione amministrativa, nonostante i ripetuti sforzi messi in campo dal legislatore, fa molta fatica a decollare.
La legge n. 183/2011, con l’art. 15, ha addirittura sancito la nullità dei certificati destinati a P.A. e gestori di pubblico servizio; tentativo in parte fallito dato che le stesse indicazioni contenute nelle FAQ della Funzione Pubblica, all’indomani della entrata in vigore della legge n. 183/2011, avevano sostanzialmente contraddetto il dettato normativo, pure chiarissimo, laddove si faceva salva la possibilità di produrre alla P.A. certificati recanti la dicitura “Rilasciato ai fini dell’acquisizione d’ufficio” nel caso in cui comunque il certificato venisse rilasciato.
Tutto questo ci fa capire come l’istituto dell’autocertificazione rappresenti una entità senza scheletro e priva di forza coercitiva…