CAM e applicazione pratica dei principi di sostenibilità in edilizia
Serena Giorgi
Le linee guida per la definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) individuano tra gli assi portanti la transizione verde del nostro Paese, ponendo in primo piano gli obiettivi della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare.
L’articolo mette a fuoco le principali strategie di sostenibilità e di circolarità da attuare lungo la filiera delle costruzioni, illustrando il quadro dei documenti di indirizzo a livello europeo e approfondendo l’ambito legislativo italiano. In particolare si evidenzia il ruolo chiave del d.lgs. 50/2016, che indica nella pubblica amministrazione il soggetto trainante per un efficace programma di sviluppo sostenibile, attraverso azioni di Green Public Procurement (GPP), esplicitate mediante la definizione di CAM da introdurre nella stesura dei documenti di gara. Si illustrano quindi i contenuti dei CAM, focalizzandosi sugli ambiti delle richieste specifiche per il “fine vita” dell’edificio, la “disassemblabilità” e la “materia recuperata o riciclata” dei componenti edilizi, rilevanti per avviare strategie di economia circolare. Infine si rilevano le criticità e le potenzialità dei CAM con particolare riferimento ai criteri di verifica, che coinvolgono operativamente, a monte, i produttori dei componenti edilizi e, a valle, i progettisti e le pubbliche amministrazioni.
La sostenibilità ambientale rappresenta da tempo uno dei principali obiettivi dell’Unione europea. Nelle strategie promosse il settore edilizio è sempre stato posto come prioritario, essendo una delle principali cause di consumo delle risorse energetiche e materiche e di produzione di rifiuti: in Europa al settore è imputabile il 40 per cento dei consumi energetici, il 36 per cento delle emissioni di gas serra e il 36 percento della produzione dei rifiuti.
Negli ultimi trent’anni le direttive europee hanno introdotto principalmente strategie per la riduzione dei consumi energetici degli edifici in fase d’uso.
Ad oggi le strategie di risparmio energetico sono ormai entrate nella prassi comune della fase di progettazione grazie alla forte spinta indotta da un articolato quadro di requisiti normativi e di certificazioni supportato da una consistente politica di incentivi economici.
L’attenzione per il raggiungimento di un’alta prestazione energetica degli edifici ha spinto, di contro, verso l’utilizzo di maggiori quantità di materiali a più alte prestazioni che, in genere, provocano elevati impatti in altre fasi di vita dell’edificio, in particolare durante quelle di reperimento delle materie prime, di produzione e di fine vita. Si rende pertanto necessario un approccio più ampio che consideri l’intero ciclo di vita dell’edificio mirando non soltanto al contenimento dei consumi in fase d’uso ma anche alla riduzione degli impatti generati dalla produzione dei materiali da costruzione e dalla fase di fine vita con la gestione dei rifiuti da demolizione.