Chiavi di lettura del curricolo di scrittura
Anna Rosa Guerriero
Il ‘dono’ della scrittura.
C’è un passo del Fedro di Platone, spesso citato come testimonianza della transizione dall’oralità alla scrittura nella cultura occidentale, in cui Socrate, nel raccontare la storia del dono della scrittura fatto dal dio egizio Theut all’umanità, difende la superiorità del discorso orale come forma più elevata di conoscenza, soprattutto nello scambio dialogico tra maestro e allievo. La dimensione dinamica della dialogicità alimenta, infatti, la co-costruzione di senso nell’interazione tra chi parla e chi ascolta. Sono numerose le implicazioni delle tesi di Socrate, si pensi per esempio alla rilevanza dell’interazione verbale in classe nei vari contesti di apprendimento, occasione di sviluppo della funzione euristica del parlato. Nel corso del tempo la cultura scritta ha elaborato e intrecciato vari tipi di relazioni funzionali con l’oralità, ampliando risorse e modalità della comunicazione. Da un punto di vista linguistico si potrebbe leggere l’attuale fase evolutiva della comunicazione attraverso i media digitali come un continuo, oscillante switching diamesico tra scritto e parlato, una continua mescolanza di modi comunicativi che va oltre il semplice intreccio di sostanza fonica e sostanza grafica del linguaggio verbale. D’altro canto, però, dal punto di vista della psicologia cognitiva e della psicolinguistica, scrivere significa rielaborare dati e idee e trasformare conoscenze.