Codice della privacy e trattamento dei dati personali per finalità di polizia
Michele Orlando
È entrato in vigore il 29 marzo il d.P.R. 15 gennaio 2018, n. 15 (Regolamento a norma dell’articolo 57 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, recante l’individuazione delle modalità di attuazione dei principi del Codice in materia di protezione dei dati personali relativamente al trattamento dei dati effettuato, per le finalità di polizia, da organi, uffici e comandi di polizia).
La questione trattata dal d.P.R. n. 15/2018 intacca il nervo scoperto della reale interconnessione tra le Forze di Polizia2 e la Polizia Locale, richiamando l’acquisizione di dati, informazioni, atti e documenti, con la possibilità dell’attivazione di collegamenti telematici con banche dati di pubbliche amministrazioni o di privati, secondo il principio di qualità dei dati con riferimento all’esattezza, aggiornamento, pertinenza e non eccedenti le finalità del provvedimento. Come noto anche la Polizia Locale è chiamata ad alimentare le informazioni che confluiscono nel Centro Elaborazione Dati, a mezzo di terminali in uso alla Polizia di Stato o all’arma dei Carabinieri.