Competenze trasversali: una, nessuna, centomila?
Roberto Baldascino
Che cosa hanno in comune il dott. John Snow vissuto nell’Ottocento, considerato uno dei pionieri nel campo dell’anestesia, dell’igiene in medicina e soprattutto dell’epidemiologia e il disegnatore Harry Charles Beck vissuto nel Novecento, la cui mappa della metropolitana londinese è stata in seguito il modello di ispirazione per le metropolitane di tutto il mondo?
Per meglio capire l’affinità che li lega bisogna ricostruire il lavoro per cui sono passati alla storia.
John Snow geografo e matematico per caso?
Nella storia della medicina John Snow (1813-1858, Londra) occupa un posto di tutto riguardo. Il lavoro più conosciuto è stato quello di comprendere tramite un’indagine multifattoriale le cause
dell’epidemia di colera che scoppiò nel quartiere londinese di Soho nel 1854. La pandemia durò pochi mesi, ma il peso in vite umane fu alto. I risultati ottenuti da Snow permisero di debellare il contagio, anche se inizialmente non furono pienamente accettati e riconosciuti dall’establishment scientifico dell’epoca. Solo in seguito si comprese la loro validità e divennero la base metodologica tuttora adoperata per la disciplina biomedica dell’epidemiologia.
Per compiere la sua indagine e risalire al punto zero da cui si era diffuso il contagio, Snow adottò il metodo geografico. Si tratta in sintesi di operare secondo tre step in sequenza: osservazione e raccolta dei dati; loro classificazione georeferenziale; analisi per determinare una relazione di interdipendenza causale tra spazio-ambiente e oggetto della ricerca. Per compiere l’analisi dei dati spaziali georeferenziati egli si servì di algoritmi matematicogeometrici all’epoca innovativi.
La georeferenziazione dei fenomeni
La sua ipotesi iniziale era che l’acqua fosse il vettore del contagio. Infatti, sembrava immune dall’epidemia solo chi beveva birra. Il processo di fermentazione della birra è legato alla pastorizzazione e quindi all’eliminazione dei batteri, anche se al momento di tali effetti non si conosceva l’evidenza.
Snow prese una cartina del quartiere di Soho e segnò prima i punti precisi (processo di georeferenziazione) delle pompe dell’acqua che la popolazione utilizzava per i propri consumi quotidiani e
poi i luoghi dei decessi. La localizzazione delle pompe in realtà gli serviva per suddividere la cartina di Soho in varie zone ‘di influenza’ in base alla vicinanza a esse dei potenziali utilizzatori.
Egli si servì di ciò che in matematica è definito il poligono di Voronoj. Tali poligoni hanno una particolare proprietà: i punti che ricadono al loro interno sono sempre i più vicini al centro. I centri dei poligoni rispecchiavano la posizione delle pompe. In altre parole tutti i decessi che accadevano all’interno di un determinato poligono Voronoj ricadevano per vicinanza geografica su una particolare pompa. Alla fine del lavoro Soho risultava suddivisa in tanti tasselli poligonali di diversa ampiezza. Fu estremamente facile osservare nella mappa una strana concentrazione di decessi all’interno di un certo poligono. La pompa posizionata al centro fu immediatamente chiusa estirpando così la causa del contagio e l’epidemia terminò.
I