Dal programma di mandato alla predisposizione della sezione strategica del DUP: linee guida
Luca Mazzara
Sono molte le amministrazioni comunali reduci dalle elezioni e subito dopo avere provveduto alla nomina delle nuove giunte presentate ai neo consigli, si ritrovano di fronte al primo vero e probante appuntamento normativo: la predisposizione e l’approvazione del Documento unico di programmazione. Come di consueto, in funzione del grado di esperienza acquisita nei mandati precedenti, i singoli amministratori e i loro consiglieri non sempre hanno chiaro da quale documento partire per avviare la delicata fase di un più complesso processo di pianificazione e programmazione di mandato. L’obiettivo del presente contributo è quindi quello di fornire alcune linee guida per affrontare la predisposizione del DUP partendo dal programma di mandato, basandosi sul presupposto – non sempre riscontrato finora nella prassi degli enti – che alla base dello stesso vi sia stata una preventiva attività di analisi ed interpretazione dei fabbisogni strategici espressi da parte della propria collettività territoriale.
1. Lo sviluppo del Programma di mandato: scelta creativa o percorso logico?
L’avvio di un nuovo percorso di governo, come è noto, è sempre connotato da un duplice stato d’animo della neo Amministrazione con il quale si è soliti intraprendere una nuova sfida nei confronti di una comunità locale. Accanto alla giustificabile euforia conseguente all’elezione diretta da parte della propria collettività, subentrano poi inevitabilmente alcuni dubbi relativamente a “quando” e “come” avviare nelle prime settimane le attività di mandato, considerando che vi è subito un rilevante e assai significativo appuntamento da dover rispettare entro il 30 di luglio: la predisposizione prima e l’approvazione del Documento unico di programmazione (DUP), considerato il primo atto della neo amministrazione che dovrà essere approvato dal neo-consiglio eletto.
Vi sono in tal senso differenti scenari da poter intraprendere e che terranno conto ovviamente del differente grado di esperienza passata esperita dal Sindaco e dai componenti della giunta: come impostare il primo e nuovo Documento unico di programmazione? Una possibile risposta basata su un approccio di buon senso, potrebbe essere quella di prendere in esame il documento “Programma di mandato per il quinquennio” e dopo averlo nuovamente letto nelle relative sfaccettature, provare a scomporlo in varie (ma auspicabilmente poche) “macro-aree tematiche”, al fine di poter individuare quelle che dovranno risultare “vettori guida” di tutte le future scelte della neo amministrazione. Saranno questi ultimi infatti a dover orientare il cammino del neo Sindaco e della propria giunta lungo il processo decisionale che l’amministrazione intenderà intraprendere e mantenere come prioritario nel tempo. E saranno le suddette aree tematiche a dover essere poi oggetto di codifica e collegamento con le missioni contabili del bilancio armonizzato, stante la volontà del Legislatore di evidenziare da subito la stretta connessione tra gli obiettivi strategici e le missioni di bilancio viste quali stanziamenti massimali di risorse che l’amministrazione intenderà allocare nelle attività di perseguimento di tali obiettivi strategici.