Diagnostica strutturale per l’edilizia scolastica: una guida tecnica e fotografica
Gabriele Lozupone
La diagnostica strutturale riveste un ruolo fondamentale nella conoscenza dei difetti e delle patologie ricorrenti negli edifici rilevanti o di importanza strategica. In questo breve articolo si mettono in luce le potenzialità del metodo finalizzato al miglioramento della sicurezza strutturale. A tal fine si riporta un caso studio relativo a 6 edifici scolastici ubicati a San Pietro Vernotico (Brindisi) e Alezio (Lecce), partendo dalla pre-diagnosi fino all’interpretazione dei risultati ottenuti dalle prove di laboratorio.
Le indagini sono state eseguite dai laboratori: EmmeBi Salento s.a.s. – Surbo (Lecce) e Lab. di Tecnica delle Costruzioni – Unisalento (Lecce). Nell’ottica operativa del presente lavoro si riporta un report fotografico dei momenti più significativi.
Lo scenario della diagnostica strutturale
Nello scenario attuale dell’edilizia scolastica, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, in data 8 agosto 2019, ha indetto una procedura nazionale per l’erogazione di contributi finalizzati alle indagini e verifiche sui solai e controsoffitti degli edifici pubblici ad uso scolastico. Questo si configura come uno strumento indispensabile per la corretta conoscenza dello stato di salute delle strutture, al fine di garantire la sicurezza degli edifici scolastici e prevenire eventi di crollo dei relativi solai e controsoffitti.
Fino alla precedente normativa (NTC 2008 e circ. min. 2009) c’era una grande confusione su quali fossero gli enti preposti all’esecuzione delle indagini strutturali. Con lo “sblocca cantieri” è stato messo ordine sulle competenze relative alla diagnostica e, con l’entrata in vigore delle NTC 2018, è stato possibile affidare la diagnostica strutturale solo ai laboratori autorizzati dal Ministero o ufficiali (così definiti dall’art. 59 del d.P.R. 380/2001). A tal proposito si citano la UNI/PDR 56/2019 per la certificazione del personale tecnico addetto alle prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile e la circolare 3 dicembre 2019, n. 633/STC per il rilascio delle autorizzazioni ai laboratori per prove e controlli sui materiali da costruzione e costruzioni esistenti; queste, per esigenze di natura tecnica e strategica, hanno sicuramente fornito un ulteriore chiarimento sulla titolarità dei tecnici abilitati ad operare in questo campo.
Pianificare le indagini
La diagnostica strutturale, per la sua rilevanza e influenza sulle successive attività di progettazione, dovrebbe essere vista come i costi per la sicurezza nelle fasi esecutive di un cantiere. A tal riguardo è bene chiarire che non esiste una campagna di prove “tipo” applicabile in tutti i casi; ogni situazione dovrà essere valutata in base alla complessità morfologica del contesto. Per tale motivo l’attività professionale di un tecnico dovrebbe dedicarsi anche alla progettazione delle indagini attraverso una prediagnosi (ad esempio a mezzo di termocamera o tramite tecniche di battitura accurata in grado di confrontare risposte anomale di diversa origine, termica/sonora), indirizzando al meglio il lavoro di diagnosi e delle successive valutazioni numeriche.
Appare evidente che è necessario condurre una vera e propria progettazione del piano di indagine, in modo da ricavare i risultati necessari alle successive fasi di analisi strutturale e per cercare di diversificare i test e limitare il numero delle prove invasive. Questo obiettivo può essere agevolato dalla multidisciplinarietà delle tecnologie disponibili: si possono dunque tarare i risultati delle prove non distruttive con i risultati ottenuti dalle indagini semi-distruttive eseguite sugli stessi punti e successivamente estenderle ad altre parti della struttura, limitandone l’invasività e contenendo i costi.
Ma come calibrare il piano di indagine e chi decide il numero e la tipologia delle indagini?
Il grado di approfondimento e la metodologia più idonea vanno di volta in volta tarati sulla base dell’importanza storica, socio-economica e strategica dell’organismo edilizio in esame, nonché dalla sua tipologia strutturale.