Edificio intelligente (Smart Building) e le sue declinazioni
Valentina Frighi e Fabio Conato
La complessità della società contemporanea, unita a requisiti prestazionali sempre più stringenti oggi richiesti al settore delle costruzioni, ha portato l’involucro edilizio ad evolversi in un “sistema” diverso (il c.d. “edificio intelligente”) dal precedente modello assunto come riferimento, basato su prestazioni anche piuttosto elevate ma per lo più lineari, in un rapporto di diretta proporzionalità con le caratteristiche climatiche del contesto di applicazione.
Quale luogo di mediazione tra fattori esterni ed interni, cui è demandato il raggiungimento e successivo mantenimento di determinate condizioni di comfort ambientale interno, sembra necessario dotare l’involucro edilizio della necessaria flessibilità per consentirgli di adattarsi e reagire alle mutevoli variazioni delle condizioni al contorno.
È in quest’ottica dunque che sono nate e continuano a nascere innovazioni tecnologiche rivolte alla massimizzazione delle prestazioni globali di involucro, quale elemento nel quale parametri ambientali e parametri tecnologici possono giungere ad una sintesi equilibrata in grado di conciliare le diverse esigenze, influenzando direttamente le condizioni di benessere degli occupanti.
Tali nuove tecnologie, considerate disruptive per il settore delle costruzioni (dall’inglese, letteralmente, dirompenti) in ragione dell’elevato potenziale di innovazione che portano con loro, cominciano a divenire componenti imprescindibili anche in un settore – quello delle costruzioni – particolarmente reticente nei confronti dell’introduzione di nuovi paradigmi. Grazie anche ad un interesse crescente da parte degli utenti finali nei confronti di tali tematiche, la percentuale di investimenti in ottica smart – seppur ancora limitata – sembra seguire un trend crescente grazie alle possibilità offerte da tali tecnologie per l’efficientamento del patrimonio esistente in chiave innovativa e a fronte del plusvalore economico derivante dalla loro introduzione.
Le origini del concetto di smartness in architettura (edificio intelligente)
Seppure si tenda a considerarlo una prerogativa dei tempi moderni, il concetto di smartness ha origini tutt’altro che recenti; potremmo infatti affermare che esso prende, nelle sue forme base, spunto e ispirazione dalla natura, dove la pressoché totalità degli organismi viventi possiede le cosiddette stimulus responses’ abilities, ovvero la capacità di reagire agli stimoli esterni, adattandosi alla mutevolezza delle condizioni al contorno.