Erogazione di contributi comunali in epoca Covid, tra normativa comunitaria e (forse) nuovo Testo unico degli enti locali: è una questione non solo di risorse ma (anche) di competenza
Tiziano Tessaro
Non era mai successo prima: l’erogazione dei contributi da parte dei Comuni aveva seguito sempre binari e ambiti materiali consolidati, fin dall’epoca del Testo unico degli enti locali del 1915 e di quello del 1934. E aveva sempre riguardato dazioni nei confronti dei soggetti che operano nel campo di quello che ora chiamiamo no profit. Le cose sono cambiate, per evidenti motivi, nel corso del 2020: destinatari dei contributi erogati dai Comuni – in termini di denaro, ovvero di esenzioni (o, come si esprime l’art.12 della legge 241(1990, la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari e l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere)– sono stati (anche) soggetti che operano in ambito commerciale, in un ambito cioè caratterizzato dalla presenza del mercato e che versavano in difficoltà a causa del COVID19.
L’attuale fase emergenziale causata dall’epidemia ha provocato, come noto, un grave shock per le economie dei Paesi coinvolti per fronteggiare il quale la Commissione europea ha previsto specifiche misure a sostegno dell’economia dei diversi Stati membri che consentano, nel contempo, di salvaguardare il sistema di libera concorrenza costituente uno dei fondamenti dell’Unione europea. In tale contesto si inseriscono le misure straordinarie di sostegno economico adottate sia dal Governo italiano che dagli enti locali in favore delle imprese colpite dagli effetti economici negativi prodotti dalle restrizioni adottate in ragione del dilagare dell’emergenza epidemiologica.
Una finalità diversa da quella tradizionale nell’ambito del sociale, dello sport e della cultura ha quindi ispirato i provvedimenti di erogazione dei contributi locali: il differente raggio di azione dei Comuni, ossequiando evidentemente alla loro missione di enti a carattere generale delineata dall’art. 3 del Tuel (a mente del quale Il comune è l’ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo), li ha trasformati in autentici attori del sostegno all’economia locale.
Ma proprio in ragione di ciò, si sono affacciati in modo significativo gli interrogativi volti a verificare la liceità di detti provvedimenti, ovverosia di misure con riferimento alle quali si è posta la questione della compatibilità delle stesse, da un lato, con la normativa eurounitaria in materia di aiuti di Stato, e in secondo luogo, con la normativa di riparto delle attribuzioni in ambito costituzionale.