La formazione della scheda anagrafica e l’aggiornamento dei dati nelle registrazioni anagrafiche
Liliana Palmieri e Romano Minardi
La variazione delle generalità del cittadino non italiano
La formazione della scheda anagrafica (individuale, di famiglia e di convivenza) e l’aggiornamento dei dati ivi contenuti sono argomenti che, probabilmente, non sono in cima ai pensieri della dottrina e della giurisprudenza… e, forse, nemmeno degli ufficiali d’anagrafe, abituati oramai alla gestione informatizzata dei dati anagrafici e agli schemi operativi delle software house, ora fortunatamente e forzatamente ricondotti ad unità grazie all’ANPR.
L’Anagrafe Nazionale della Popolazione residente, pur avendo stentato molto a decollare per varie motivazioni, di ordine tecnico e non solo, ha fra i tanti meriti quello di focalizzare l’attenzione sulla “bontà” e correttezza dei dati anagrafici, presupposto indispensabile affinché la circolarità di tali dati raggiunga l’obiettivo fondamentale di erogare servizi efficienti e tempestivi ai cittadini.
Sono note le difficoltà, di tipo tecnico e logistico, che hanno incontrato e stanno incontrando gli operatori dei servizi demografici nelle attività di bonifica dei dati propedeutiche al subentro. È un passaggio faticoso ma ineludibile per garantire che la banca dati nazionale contenga dati corretti e sia fruibile in maniera ottimale in tutto il territorio nazionale.
In quest’ottica, è utile soffermarsi sulla formazione della scheda anagrafica individuale e sul successivo aggiornamento, distinguendo fra le varie ipotesi che si possono verificare in regime di ANPR.