Gli acquisti sul MEPA: un sistema di “hybrid e-procurement”
Giancarlo Sorrentino
Nell’ambito del processo di ammodernamento della Pubblica Amministrazione la digitalizzazione degli appalti pubblici occupa un ruolo decisivo essendo considerata sempre più come una vera e propria strategia di crescita dell’intero sistema economico.
La gestione degli appalti in modalità telematica, infatti, consente di:
- ottimizzare il processo di valutazione e di acquisto attraverso un più ampio e immediato coinvolgimento degli operatori economici;
- aumentare la trasparenza degli acquisti attraverso un attento e completo monitoraggio di ogni singolo passaggio, dalla predisposizione del bando all’assegnazione della commessa;
- stimolare la concorrenza degli operatori, a vantaggio non solo dell’economicità degli acquisti ma soprattutto della loro qualità e dell’innovazione;
- rafforzare la Governance della spesa pubblica, attraverso l’analisi di una grande quantità di dati gestiti dalle piatteforme di e-procurement.
Un binomio “appalti-ITC” che, combinando regole giuridiche e strumenti informatici, riesce dar vita a nuovi scenari maggiormente flessibili, in grado – nonostante le non poche criticità legate alla dematerializzazione dei documenti – di rafforzare le capacità dei buyer pubblici attraverso soluzioni negoziali innovative.
Un risultato quest’ultimo che, tuttavia, può essere raggiunto solo se si privilegia un approccio interpretativo e applicativo della normativa orientato a valorizzare -nel rispetto, in ogni caso, dei principi di matrice comunitaria, quali la libera concorrenza, la non discriminazione, la trasparenza, la correttezza – le potenzialità degli strumenti informatici così come affermato da ultimo dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel recentissimo parere n.1153 del 28 gennaio 2022 con riferimento alla gestione degli acquisti sul MEPA.