Gli appalti pubblici nell’annus terribilis del COVID
Alessandro Massari
Si conclude un 2020 molto difficile per tutti… per tutti gli abitanti del pianeta, in tutti gli ambiti e settori di attività. L’avvio della vaccinazione di massa e la prossima attuazione del Recovery Fund aprono uno scenario di speranza verso un lento, progressivo – ma ci auspichiamo irreversibile e definitivo – superamento dello scenario apocalittico e della catastrofe sanitaria ed economica provocati dalla pandemia.
La materia degli appalti pubblici, com’è noto, è stata inevitabilmente sottoposta, come altri settori della macchina amministrativa statale, ad un profluvio di provvedimenti emergenziali: dal decreto “Cura Italia” (d.l. 18/2020) al decreto “Rilancio” (d.l. 34/2020), dal decreto “Semplificazioni” (d.l. 76/2020) al decreto “Agosto” (d.l. 104/2020), ecc. Provvedimenti che hanno introdotto regimi transitori, misure speciali e derogatorie ad una miriade di disposizioni, che hanno visto il culmine – per quantità e portata delle norme innovative introdotte – nel famigerato decreto “Semplificazioni”, definito non a torto come un “diritto speciale in tempi di guerra”.
Come ha evidenziato il TAR Piemonte in una delle prime pronunce sull’applicazione della nuova disciplina transitoria “… l’intero obiettivo della disciplina è quello di semplificare l’andamento delle gare (obiettivo al cui raggiungimento, per incidens, non sembra funzionale, come reso evidente dal presente giudizio, il continuo e disallineato mutare della disciplina, con reiterata modifica dei valori di riferimento e delle tipologie di procedura, che inevitabilmente ingenera come più immediato effetto il disorientamento tanto delle stazioni appaltanti che degli operatori)…” (TAR Piemonte, sez. I, 17 novembre 2020, n. 736).
Gli appalti pubblici – che hanno storicamente costituito sempre una importante leva strategica di politica economica e sociale – hanno assunto, nella fase emergenziale da COVID-19, una rinnovata funzione di essenziale strumento di con-trasto alla crisi sistemica, spingendo le stazioni appaltanti ad iniettare, con la massima urgenza, liquidità nel sistema produttivo grazie al rapido affidamento ed esecuzione delle commesse pubbliche, nel rispetto di tempi contingentati e perentori.