Un approccio globale all’insegnamento e all’apprendimento delle lingue
Letizia Cinganotto
Le competenze linguistiche sono al centro dell’ambizioso progetto della Commissione Europea che mira a creare uno spazio europeo dell’istruzione da realizzarsi entro il 2025: il disegno è quello di un’Europa in cui l’istruzione, la formazione e la ricerca non siano limitate da confini; in cui i giovani trascorrano regolarmente un periodo in un altro Paese per studiare, formarsi o lavorare; in cui sia diffuso un forte senso della propria identità di cittadini europei, del patrimonio culturale dell’Europa e della sua diversità. Questo disegno traspare chiaramente nella recente proposta della Commissione Europea per una nuova Raccomandazione sulle lingue, pubblicata il 22 maggio 2018 e accolta molto favorevolmente dai policy maker, ma anche da docenti, formatori e educatori, in quanto contiene non solo un’ampia revisione della letteratura di settore degli ultimi decenni, ma anche il riferimento a una serie di progetti europei che possono offrire spunti e suggerimenti pratici per contribuire a migliorare i livelli di competenza linguistica degli studenti dei vari Paesi dell’Unione. L’esigenza di innalzare il livello delle
competenze linguistiche degli studenti è stata ribadita nelle Conclusioni del Consiglio europeo del 14 dicembre 2017 , in cui si è rafforzata l’ambizione di “migliorare l’apprendimento delle lingue per far sì che un maggior numero di giovani parli almeno due lingue europee oltre alla lingua materna”, obiettivo fissato già in occasione del Consiglio europeo di Barcellona nel 2002, che raccomandava l’implementazione di azioni volte a promuovere l’insegnamento di “almeno due lingue straniere sin dall’infanzia”. Nonostante in questi ultimi anni siano stati raggiunti buoni risultati nell’insegnamento e apprendimento precoce di una prima lingua straniera nella maggior parte dei Paesi europei, il livello resta ancora basso per quanto riguarda la seconda lingua straniera. La proposta della Commissione Europea segnala come la percentuale di alunni che iniziano a studiare una prima lingua straniera nella scuola primaria si attesti oggi all’83,8 %, facendo registrare un aumento di 16,5 punti percentuali rispetto al 2005. Si contano tuttavia 11 Paesi in cui lo studio di una seconda lingua straniera non è obbligatorio nell’ambito dell’istruzione secondaria generale e in 16 sistemi di istruzione gli studenti che seguono un percorso di formazione professionale apprendono le lingue straniere molto meno dei coetanei che frequentano scuole generali.