Investire sul middle management
Valeria Brunetti, Patrizia Sciarma
La carriera docente è ancora un argomento tabù? Nonostante se ne parli da decenni, con proposte e sperimentazioni di un certo livello, quanti sarebbero pronti oggi a scommettere che i tempi sono ormai maturi e che tutte le parti in gioco sono disposte a mettersi d’accordo sulla istituzione, nella scuola come in tutte le altre organizzazioni complesse, di figure intermedie con tanto di riconoscimento giuridico?
La creazione di un vero e proprio middle management gioverebbe sia ai docenti che aspirano a vedere riconosciuta la propria crescita professionale, sia ai dirigenti, il cui ruolo ormai non può più prescindere da uno staff di supporto reclutabile con criteri certi. Ciò è ormai di tutta evidenza, a meno che non ci si voglia arroccare su posizioni ideologiche di restaurazione degli assetti
pre-autonomia. Quello che invece appare meno scontato, benché molto e da molto tempo si sia prodotto a livello accademico a sostegno di tale tesi, è che una riforma di questo genere contribuirebbe sensibilmente a migliorare la qualità complessiva dell’intero sistema di istruzione. Proviamo a vedere come.
Strutturare l’organizzazione delle istituzioni scolastiche e pianificarne la gestione significa:
a) riconoscere dei ruoli di responsabilità a presidio di aree strategiche funzionali alla realizzazione del Ptof (Piano triennale dell’offerta formativa) e del Pdm (Piano di miglioramento);
b) assegnare compiti, obiettivi e carichi di lavoro aggiuntivo a tutti quei docenti che ricoprono incarichi specifici coerenti all’attuazione dei due Piani.
Pertanto, annualmente, ogni dirigente scolastico è tenuto a definire un funzionigramma dell’istituto che gli è stato affidato.
Esistono, tuttavia, delle macro aree che, quantomeno nei compiti, vengono riconosciute in tutti gli istituti, tant’è che i funzionigrammi delle scuole si somigliano molto. Parliamo di funzioni come quelle del collaboratore del dirigente, del responsabile di sede/plesso/sezione, del referente della valutazione, del referente della formazione del personale, solo per indicarne alcune. Per questi incarichi dovrebbe essere richiesta una competenza specifica, al fine di assicurare un apporto efficace ed efficiente alla gestione dell’istituzione scolastica. Tali incarichi di fatto costituiscono nel loro complesso lo staff della dirigenza, che, ai sensi della legge 107/2015, art. 1, comma 83, viene riconosciuto nei limiti del 10% dell’intero corpo docente.