Confronto tra la Presa in Carico della cronicità in Lombardia e il Governo Clinico delle patologie croniche
Giuseppe Belleri
L’articolo esamina gli esiti empirci della riforma triennale della Presa in Carico (PiC) proattiva della cronicità della Regione Lombardia nel biennio 2018-2019 di implementazione. In particolare, si sofferma sull’impostazione della riforma lombarda rispetto ad un’analoga iniziativa sviluppatasi in provincia di Brescia dal 2005. Il progetto di Governo Clinico dell’Asl di Bresca, a partire dall’applicazione dei Pdta, ha coinvolto l’80% dei Mmg della provincia nel monitoraggio dei principali indicatori di processo e di esito delle patologie croniche ad elevata prevalenza sul territorio, arruolando oltre 200 mila assistiti.
1. Introduzione: la Presa in Carico della cronicità e i suoi esiti
La riforma della Presa in Carico (PiC) proattiva della cronicità e della fragilità in Lombardia esordisce nel gennaio 2017 con la prima di numerose delibere; la riforma introduce per la parte organizzativa la figura giuridica del Gestore accreditato e del Clinical Manager (CM) come responsabile dell’assistenza sanitaria ai pazienti cronici.
I pazienti cronici lombardi (misurati in 1/3 circa dei 10 milioni di residenti) vengono raggruppati in tre categorie epidemiologiche, pazienti definiti cronici e così individuati in 62 stati di salute (e.g. Scompenso cardiaco, HIV+, insufficienza renale) attraverso il comportamento di uso dei servizi sanitari:
• Livello 1. Circa 150.000 pazienti affetti da una patologia principale e almeno altre 3 o più malattie croniche, ospiti di RSA o seguiti a domicilio per disabilità, fragilità, non autosufficienza o terminalità, in precario equilibrio clinico e ad alto rischio di aggravamenti, riacutizzazioni, eventi acuti, accessi in PS ed ospedalizzazioni (ad esempio diabetici tipo I con complicanze d’organo, ipertesi, coronaropatici con insufficienza renale cronica terminale e/o insufficienza cardiaca in precario compenso).