Il nodo dei pagamenti pagoPA
Emanuele Tonelli
Un sistema centralizzato di pagamenti alla p.a. per garantire standard interoperabili, libertà di scelta e concorrenza tra gli operatori
Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione che ha visto la luce nel maggio 2017 si basa su una serie di pilastri, le piattaforme abilitanti necessarie per costituire l’infrastruttura di servizi on line da erogare ai cittadini. Il modello prevede l’attivazione di sistemi centralizzati che comunicano attraverso protocolli standard con i software di tutti gli Enti della Pubblica Amministrazione.
PagoPA, il nodo dei pagamenti, è una delle infrastrutture abilitanti previste dal Piano (altre sono SPID, CIE ed ANPR) che permette a cittadini e imprese di effettuare pagamenti verso pubbliche amministrazioni e gestori di servizi di pubblica utilità, tramite un sistema unitario avvalendosi del maggior numero possibile di canali di pagamento. Le pubbliche amministrazioni, nonché le società a controllo pubblico sono tenute ad aderire al sistema pagoPA, mentre i gestori di pubblici servizi possono partecipare su base volontaria (articolo 15, comma 5-bis del DL 179/2012). È importante sapere che pagoPA non è semplicemente un sistema di pagamenti on line, ma può integrare al suo interno modalità tradizionali di pagamento che passano attraverso una canale unico e condividono modalità di incasso, rendicontazione e gestione delle ricevute.
L’art. 5 del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD, Dlgs. 82/2005) disciplina il sistema dei pagamenti e fa esplicito riferimento a “una piattaforma tecnologica per l’interconnessione e l’interoperabilità tra le pubbliche amministrazioni e i prestatori di servizi di pagamento abilitati,” ossia pagoPA, mentre con la novella introdotta dal DLgs. 179/2016 sono venute meno disposizioni di dettaglio tra cui l’obbligo di pubblicazione sul sito web del codice IBAN dell’Ente ed è stato inserito un rinvio alle linee guida pubblicate dall’AgID di cui qui si riportano in modo sintetico gli elementi fondamentali.
pagoPA non è solo un sistema elettronico di pagamenti, ma implementa tre modelli diversi di lavoro:
- Il Modello 1 riguarda il pagamento on line ossia “contestuale all’erogazione del servizio da parte della PA tramite il suo portale”;
- Modello 2: pagamento differito rispetto all’erogazione del servizio da parte della PA tramite il suo portale (incasso pre-autorizzato che non sembra in questa fase avere un interesse diretto per gli enti locali, in quanto orientato al sistema della Giustizia);
- Modello 3: pagamento a seguito di invio di avviso tramite il canale del prestatore del servizio di pagamento prescelto (questa modalità è simile al MAV e lo dovrebbe progressivamente sostituire).
Come funziona e chi sono i soggetti coinvolti
Nell’attivazione e gestione di pagoPA sono coinvolti diversi soggetti, ognuno con un ruolo definito:
- i cittadini, i professionisti e le imprese che nell’ambito dei loro rapporti con la PA effettuano pagamenti;
- le Pubbliche Amministrazioni e i gestori dei pubblici servizi (enti creditori) che li ricevono;
- i soggetti terzi con funzione di intermediario e/o partner tecnologico che supportano le PA nell’implementazione dell’infrastruttura;
- i prestatori di servizi di pagamento (PSP) che mettono a disposizione i loro canali (banche, poste, carte di debito e credito, POS, ma anche sistemi innovativi che possono funzionare con gli smartphone quali Paypal o Satispay) e grazie a questi ricevono pagamenti per la PA;
- l’AgID che ha realizzato l’infrastruttura tecnologica del Nodo dei Pagamenti che assicura l’interoperabilità fra gli attori coinvolti nel sistema…