Nuovi parametri per individuare gli enti in condizioni di deficitarietà strutturale: i nuovi indici da applicarsi nel triennio 2019-2021 andranno allegati al rendiconto del 2018
Paola Morigi
Il Ministero dell’interno ha approvato il 28 dicembre scorso un decreto che contiene i parametri obiettivi con gli indicatori sullo stato di deficitarietà strutturale. Gli stessi si applicheranno nel periodo 2019-2021 e andranno calcolati già sul rendiconto del 2018. I nuovi indici, che sostituiscono quelli del 2013, tengono conto dell’armonizzazione contabile e di quanto emerso con l’applicazione dei precedenti parametri. Vi è un raccordo con gli indicatori di bilancio contenuti del d.m. 22.12.2015. Gli enti locali dovranno considerarli non come un consueto adempimento contabile, ma come un’opportunità, al fine di introdurre adeguate forme di autocontrollo e vigilare affinché non si producano situazioni di mancato rispetto degli equilibri di bilancio.
Gli enti locali si stanno accingendo alla predisposizione del consuntivo relativo al 2018, con i relativi allegati. È il momento di dimostrare ai consigli, ma anche ai cittadini e agli utenti dei servizi, quali operazioni si sono poste in atto nel corso dell’esercizio e che risultati si sono effettivamente conseguiti. Poiché in occasione delle consultazioni per le elezioni europee si terranno anche le elezioni amministrative, molti enti locali saranno chiamati a rinnovare i rispettivi consigli e la rendicontazione assumerà un preciso significato, sia per le forze di maggioranza che per quelle di opposizione.
Insieme al bilancio vengono poi presentati anche una serie di indicatori, atti ad esprimere, in maniera sintetica, i risultati della gestione, ma utili anche per consentire di effettuare confronti e valutazioni. Quest’anno gli uffici finanziari e contabili devono fare i conti anche con una novità normativa che ha portato a modificare alcuni degli indici che solitamente accompagnano il consuntivo. Ci riferiamo nello specifico agli indicatori sullo stato di deficitarietà strutturale, attraverso i quali si esprime un giudizio sintetico intorno allo “stato di salute” dell’ente, al fine di segnalare e prevenire possibili situazioni di dissesto finanziario.
Impostati già nel corso del 2009 e utilizzati anche nell’esercizio 2018, non hanno subìto sostanziali modifiche. Gli indici erano stati riformulati dal Ministero dell’interno per il triennio 2013-2015 senza cambiamenti sostanziali, tenendo conto delle diverse classi demografiche degli enti locali; hanno trovato applicazione anche per gli anni successivi, dal momento che non erano state effettuate modifiche.
Il 28 dicembre 2018 però il Ministero dell’interno, di concerto con quello dell’economia, ha approvato un decreto che contiene nuovi parametri, diversi da quelli precedenti. Prima di analizzare le novità contenute nel decreto ci sembra opportuno cercare di illustrare le motivazioni che hanno portato alla nuova formulazione e vedere che cosa dovranno analizzare gli enti locali per capire la loro situazione economico-finanziaria e riuscire a gestire tempestivamente possibili e difficili situazioni che potrebbero presentarsi e che incrinerebbero l’equilibrio di bilancio.