L’organizzazione dell’educazione civica
Franca Da Re
Settant’anni di storia. La legge 92/2019 ha reintrodotto nelle scuole di ogni ordine e grado l’insegnamento dell’Educazione civica, che sostituisce quello di Cittadinanza e Costituzione, vigente dalla legge 169 del 2008. L’insegnamento, che in verità non è mai stato tolto dai curricoli, ha vissuto nel tempo diverse ridefinizioni e denominazioni.
Nella scuola elementare, solo a partire dal dopoguerra, troviamo l’educazione morale e civile nei Programmi del 1945; l’educazione morale in quelli del 1955; l’educazione alla convivenza democratica e gli studi sociali nei Programmi del 1985. Nella scuola secondaria di primo e secondo grado, il d.P.R. 585/1958 introduceva l’educazione civica.
Con la legge 53/2003, in ogni ordine e grado di scuola veniva prevista l’educazione alla convivenza civile, puntualmente declinata in obiettivi specifici di apprendimento nelle Indicazioni del primo ciclo (d.lgs. 59/2004) e in quelle per il secondo ciclo (d.lgs. 226/2005).
Le Indicazioni nazionali per il curricolo per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo d’istruzione, nella premessa, affrontavano il tema dell’educazione alla cittadinanza; con la legge 169/2008, veniva introdotta Cittadinanza e Costituzione; le Indicazioni per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo del 2012, aggiornando le precedenti, approfondivano il tema della cittadinanza, con richiami puntuali alla Costituzione e un richiamo diretto alle competenze chiave europee per l’apprendimento permanente, definite come “orizzonte di riferimento verso cui tendere”. I saperi e le competenze culturali sono chiamati a sviluppare, progressivamente, le competenze chiave.