Il nuovo Piano integrato di attività organizzazione (PIAO) implica attività di programmazione e lavoro in team
Paola Morigi
Un'importante conseguenza dell'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sull'attività degli Enti locali
Nel 2021 la Commissione europea ha approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Inserito nell’ambito di Next Generation Europe rappresenta uno strumento importante attraverso il quale cercare di rilanciare la nostra e più in generale l’economia europea, affossate dalla pandemia prodotta da Covid-19. Il Governo italiano per dare attuazione al PNRR e alle riforme che lo stesso richiede ha adottato numerosi provvedimenti normativi. Fra questi va ricordato il d.l. n. 80 del 9.6.2021 che all’art. 6 prevede la impostazione del Piano integrato di attività e organizzazione, un nuovo elaborato che dovrà tenere conto degli obiettivi programmatici e di performance, delle strategie con le quali gestire le risorse umane, dei processi da semplificare e reingegnerizzare, delle azioni per assicurare la piena accessibilità dei servizi pubblici informatizzati. Tutte le PA dovranno attrezzarsi per comprendere gli obiettivi del PNRR, imparare a programmare, a coordinarsi fra di loro e non farsi trovare impreparate alle nuove sfide che le attendono nel mondo globalizzato.
Nel corso del 2021 il nostro Governo ha presentato alla Commissione europea il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che va ad inserirsi nel Next Generation Europe. Giova ricordare che complessivamente a livello comunitario attraverso Next Generation Europe – il maxi-piano con il quale si intende rilanciare l’economia europea affossata dalla pandemia prodotta da Covid-19 – si sono messi in campo 750 miliardi di euro, di cui ben 390 costituiti da sovvenzioni. Gli Stati membri dovranno contribuire con i loro programmi al raggiungimento degli obiettivi climatici, ambientali ed energetici definiti in ambito comunitario, senza trascurare anche l’impatto delle riforme che si andranno ad adottare. Un ruolo fondamentale sarà poi rappresentato dal cosiddetto “pilastro digitale” che dovrà comprendere la razionalizzazione e la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché lo sviluppo dei servizi pubblici per renderli più performanti.