Quaderni e quadernoni per costruire conoscenza
Roberta Passoni
Il primo giorno di scuola
Per ragionare su come utilizzo quaderni e quadernoni nella quotidianità del mio fare scuola racconto due esperienze realizzate intorno al tema della lingua, che hanno in comune il mio desiderio di rendere speciale e significativo il primo giorno di scuola.
Durante l’estate penso spesso a come rendere, non solo particolarmente accogliente quel giorno di settembre, ma anche a come cercare da subito di riaccendere la scintilla, di riattivare la voglia di scoprire. Negli anni ho capito che riesco a farlo se parto dall’organizzare qualcosa di vago, che ci coinvolge e insieme sfugge un po’ al nostro controllo. Insomma accolgo i miei bambini a scuola all’inizio dell’anno cercando di impegnarli nella soluzione di qualcosa di misterioso che magari aprirà le porte di qualche preziosa conoscenza.
Un tocco di poesia
Nel settembre di tre anni fa ci apprestavamo a vivere l’ultimo anno di scuola insieme. Negli anni precedenti avevamo letto moltissimi libri, messo in scena Platone e Shakespeare, reso protagoniste di uno spettacolo teatrale le lumache del Barone Rampante, ma non avevamo mai realmente indagato intorno al mondo della poesia.
Quindi ho riletto molte raccolte di poesie e alla fine la mia attenzione è stata catturata da “Il cavallino di fuoco” di Vladimir Majakovskij.
Ho diviso la poesia in 18 frammenti, tanti quanti erano i bambini della mia classe, li ho stampati e incollati su di un cartoncino. Così il primo giorno di scuola ogni bambino ha trovato sul proprio banco quello strano messaggio. Ognuno lo leggeva con attenzione, tutti erano molto divertiti, ma la cosa che più mi interessava era che tutti fossero accesi, in movimento.
Perché avevano ricevuto quello strano messaggio? Quali significati si nascondevano dietro a quelle parole che sembravano prive di senso? Perché quel messaggio è capitato proprio a me?