Sconfiggere la fame (Goal 2)
Gian Paolo Cesaretti e Irene Paola Borrelli
Cibo e sviluppo sostenibile
Tra i Goal di Agenda 2030 che costituiscono il sistema di monitoraggio dei progressi che la società globale saprà porre in essere da qui al 2030 vi è quello relativo alla Questione Food: il Goal
2. Attraverso esso si intende valutare come il Sistema Food sarà in grado, nei prossimi anni, di soddisfare le istanze alimentari e come, nel farlo, saprà migliorare il saldo netto tra esternalità positive e negative, di ordine economico, sociale e ambientale, a esso riconducibili.
Infatti, se è vero che il fondamentale compito del Sistema Food è quello di soddisfare le istanze alimentari della società, in termini di ‘accesso al cibo’ e di ‘qualità del cibo’, è altrettanto vero che la ‘sostenibilità’ di questa funzione è strettamente correlata alle sue modalità di attuazione. Anche da esse, infatti, dipende come sarà possibile rispondere ad alcune altre importanti sfide globali allo sviluppo sostenibile quali, ad esempio, il cambiamento climatico, le migrazioni, la ‘non marginalizzazione’ economica e sociale di molti sistemi territoriali oltre, appunto, alla sfida della ‘salute’.
Negli ultimi 50 anni si è assistito a una vera e propria riconsiderazione della relazione tra alimentazione e salute. Arrivando a indicare l’alimentazione come uno dei principali strumenti di prevenzione per alcune malattie. Alcuni importanti studi confermano che anche per le malattie non trasmissibili (malattie cardiovascolari e respiratorie, tumori e diabete), causa di morte per 41 milioni di persone in tutto il mondo pari al 71% del totale dei decessi, tra cui 15 milioni tra i 30 e i 69 anni, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo (WHO, 2018), si possa determinare un’efficace azione preventiva eliminando alcuni fattori di rischio come il consumo di tabacco, le diete poco salutari, l’inattività fisica e il consumo eccessivo di alcol.