Le ultime novità in materia di tributi comunali recate dai decreti-legge 104, 129 e 137/2020
Pasquale Mirto
La sempre più preoccupante situazione epidemiologica costringe il legislatore a continue modifiche normative, disponendo ulteriori proroghe ed agevolazioni, dopo l’illusione estiva che aveva erroneamente fatto ritenere di aver intrapreso la strada della normalità.
Così nel mese di ottobre, tra legge di conversione del d.l. n. 104/2020 e due nuovi decreti-legge – il decreto 129 sulla proroga della sospensione della riscossione coattiva, ed il decreto 137, denominato decreto “Ristori” – il quadro normativo di riferimento per i tributi comunali cambia ancora, con il suo ormai consueto strascico di dubbi
interpretativi.
La legge 13 ottobre 2020, n. 126, di conversione del decreto-legge n. 104/2020, reca diverse novità, alcune delle quali legate all’eccezionale situazione sanitaria in cui si trova il nostro Paese, ma altre, inaspettatamente, intervengono su ambiti che non necessitavano di interventi normativi urgenti, come quelli relativi all’Imu agricola.
Il primo intervento è quello relativo agli immobili turistici. L’art. 78 del d.l. n. 104/2020 ha confermato l’esenzione Imu anche per la rata di saldo, ma con alcune precisazioni rispetto all’esenzione dalla prima rata, regolata dall’art. 177 del d.l. n. 34/2020.
In particolare, a differenza di quanto disposto per la prima rata, si precisa che l’esenzione per gli immobili di categoria D/2 riguarda anche le pertinenze, disponendone però l’applicazione anche alla rata di acconto.