BEN Essere in Valle: la forza della cooperazione per lo sviluppo del territorio
Anna Abburrà, Selene Guarna
È opinione comune che l’organizzazione efficiente, l’integrazione e la garanzia della qualità dei servizi sul territorio siano fondamentali per la tutela e la protezione
dei soggetti più deboli e dei loro diritti. Tuttavia, in un contesto storico – come quello attuale – di crisi economica generalizzata e di contrazione della spesa pubblica, garantire risposte ad una domanda sociale sempre più diversificata, non limitata solo più a determinate fasce di popolazione, la buona organizzazione dei servizi
non basta. E questo è tanto più vero nelle aree marginalizzate e ad alta dispersione territoriale – ma non solo! – in cui è sempre più evidente la necessità di scommettere
sulla cooperazione tra diversi soggetti, pubblici e privati, sia profit che non, in grado di leggere le esigenze specifiche del territorio, di assumere un ruolo attivo nell’accompagnamento, assistenza ed empowerment delle comunità e di non limitarsi ad intervenire sulle emergenze lavorando invece anche sulla prevenzione di potenziali situazioni di disagio.
Il periodo storico attuale ci spinge verso cambiamenti sociali sempre più celeri, che generano nuovi bisogni, elemento che ci condiziona e, talvolta, ci destabilizza: un
momento di particolare incertezza per i cittadini, per la società stessa, ma rispetto alla risposta più appropriata da dare in termini di politiche pubbliche. Come professionisti del settore a contatto con i bisogni del territorio ci interroghiamo costantemente – spesso individualmente – su come possiamo costruire percorsi utili, interessanti e proficui, partendo dalle risorse esistenti. E, tra tante incertezze, un dato pare invece essere inconfutabile sulla base delle esperienze pratiche oltre che supportato da plurimi e validi approfondimenti teorici: solo se costruiamo solide alleanze, se ci muoviamo all’interno di un sistema più ampio, se condividiamo con altri il nostro pensiero e il nostro cammino, possiamo effettivamente garantire risultati utili e rispondenti alle odierne esigenze.
Questo implica un investimento nella cornice, nella creazione quindi di un contesto che sa fare rete e mettere insieme le risorse esistenti. Costruire delle relazioni di fiducia, di collaborazione, sentirsi partecipi pur nelle differenze, traducendole in un’occasione per tutta la nostra comunità: tutto ciò genera forza, stimola pensieri e
azioni nuove e permette di cercare e, possibilmente trovare, soluzioni possibili. In altre parole, costruire insieme, non è solo la somma dei pensieri ma crea valore aggiunto. Uno degli elementi è proprio l’ambiente positivo che si genera dall’interazione di soggetti diversi che collaborano per raggiungere lo stesso obiettivo (Bion): il fatto stesso di promuovere e produrre percorsi integrati che generino vita e lavoro, valorizzazione del territorio e benessere per la comunità è al tempo stesso frutto di queste relazioni e collaborazioni e al tempo stesso le consolida.
Questa è la visione da cui siamo partiti per costruire la nostra esperienza in un territorio, già abituato da tempo a far sistema, cogliendo l’occasione del bando “WE.
CA.RE” promosso dalla Regione Piemonte per sperimentare e favorire la rete e la comunicazione al suo interno, fra i soggetti anche diversi che qui vivono, lavorano e vogliono costruire relazioni e occasioni di crescita.